Fase centrale del nostro innovativo processo che consente la riduzione dell’azoto in maniera tale da rispettare le normative vigenti ed in particolare il Decreto Legislativo 152/99 e 152/06 che impone agli allevatori, tra gli altri limiti, quello di non superare i 170 Kg di azoto per ettaro.
La soluzione a questo problema consiste nella depurazione che in modo risolutivo e definitivo consente di liberare i reflui dalle sostanze inquinanti e ricavare dagli stessi biogas riutilizzabile.
Il processo di depurazione avviene tramite quattro sottofasi:
Questi processi iniziano con la rimozione della sostanza organica, il BOD, e la denitrificazione dei nitrati ad azoto elementare con una riduzione di quest’ultimo di oltre il 70%.
La rimozione dell’azoto nitrico avviene ad opera di batteri facoltativi denitrificanti, già presenti nei fanghi attivi. Tali microrganismi agiscono in un ambiente privo di ossigeno.
Successivamente, attraverso un sedimentatore, si mette in atto un meccanismo che consente di separare l’acqua dai fanghi attivi ed inviare i due prodotti alla successiva fase di defosfatazione. Tale passaggio risulta fondamentale per rimuovere i fosfati residui ed anche il COD.
L’acqua limpida recuperata tramite questo processo può essere riutilizzata per i lavaggi delle porcilaie, per l’uso irriguo o direttamente scaricata in un corso d’acqua superficiale, nel pieno rispetto della normativa vigente.